martedì 1 dicembre 2009

Pasquale Panico (segretario federazione Caserta) su lavoro e No BDAY

Se i lavoratori sono al centro della nostra politica e quindi considerati linfa e ricchezza vitale per i nostri territori credo che bisogna dare seganali precisi sulle loro tutele. Oggi tante aziende, firmano accordi, raggranellano un pò di soldi pubblici ed invece di garantire l'occupazione rinegoziano o addirittura cestinano gli accordi. I lavoratori precari e al nero delusi dai nostri buoni propositi,uno tra tutti l'abolizione della legge 30, si sono visti addirittura con il governo Prodi condonare le aziende che precarizzavano il lavoro.
E' di questi giorni il ddl 1167 presentato al senato mirato alla deregolamentazione delle norme sul lavoro in Italia,un progetto iniziato con l'aumento dei rapporti di lavoro precario che oggi ne conta più di 40 tipologie, tale deregolamentazione viene presentata come un libero accordo tra datore e lavoratore. Un esempio pratico quando un lavoratore firmava un contratto di lavoro, oltre le condizioni economiche e l'inquadramento professionale c'erano clausole del tipo, la disponibilità a lavorare su più turni di lavoro,la mobilità interna ed esterna all'azienda, clausole per me già restrittive. Oggi ci potremmo ritrovare con condizioni del tipo,numero di assenze=licenziamento, oppure far dichiarare al lavoratore stesso di avere scelto tipologie contrattuali totalmente a suo sfavore in cambio della propria assunzione.
Dico questo perchè la federazione della sinistra che vogliamo costituire si deve prefissare come obbiettivo il lavoro ,partendo dai problemi prima citati. Dobbiamo dare un segnale di unità alla nostra gente e per fare questo bisogna crederci fino in fondo in un progetto che può che essere l'inizio di un rilancio della sinistra comunista e di alternativa del nostro paese.
La situazione delle persone in cassa integrazione o peggio di chi ha perso il posto di lavoro ( ma che comunque devono fare fronte alle scadenze programmate) ci deve far fare quel salto di qualità nell'intraprendere uniti iniziative di lotta per riconquistare la dignità di essere lavoratore.
Dobbiamo, quindi, partecipare alla manifestazione nazionale del 5 dicembre a Roma contro l'attuale Governo per chiedere lo stop ai licenziamenti e al precariato, un fisco che colpisca le rendite e la speculazione, una scuola pubblica e laica e un no al razzismo e alla discriminazione.