sabato 1 maggio 2010

RELAZIONE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE NELL'ULTIMO COMITATO POLITICO

Le elezioni regionali sono andate male, ha vinto la destra peggiore in una condizione che doveva essere invece favorevole per le forze d’opposizione. Ciò significa che le forze di destra hanno scavato nel profondo della società, sono diventate cultura diffusa e hanno sfondato anche in modo preoccupante nelle “cittadelle di sinistra”. Da questo punto di vista il successo della Lega Nord in Emilia Romagna, in Toscana e nel resto del centro Italia è molto significativo.
In uno scenario di forte crisi economica e di peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini italiani, Berlusconi può aspirare a diventare Presidente della Repubblica e, ancor peggio, a diventarlo attraverso l’elezione diretta. Forse è per questo che il Presidente della Camera si stà ravvedendo dei suoi alleati, poichè se questo è vero, allora vuol dire che la questione democratica diventa emergenza democratica con tutto quello che ne consegue e questa va di pari passo con l’emergenza sociale. In questo contesto baluardi fondamentali, fino a qualche anno fa considerati intoccabili, saranno più facilmente attaccati e messi in discussione, come il contratto nazionale di lavoro,l'attacco all'indipendenza della magistratura, tutto in un disegno del gorverno Bossi-Berlusconi mirato a scardinare l'impianto costituzionale del Paese demolendo sia sul piano istituzionale sia sociale il bilanciamento dei poteri della carta e dello spirito costituzionale.
Questa offensiva sul piano democratico si salda infatti con una offensiva sul piano sociale che punta a smantellare l’intero impianto di diritti e garanzie sociali al fine di poter scaricare sugli strati popolari i costi di una crisi economica che non sarà breve. Sotto attacco vi è il sindacato di classe, il diritto alla contrattazione collettiva e il welfare così come l’abbiamo conosciuto. Il complesso di queste misure vedrà una decisa accelerazione nei prossimi mesi in virtù di un contemporaneo processo di riduzione della spesa sociale già più volte annunciata – a partire dall’ulteriore attacco alle pensioni – dell’ulteriore precarizzazione del lavoro e dell’attuazione del federalismo. Un attacco complessivo che, mettendo in discussione i diritti, mina alla radice ogni elemento di solidarietà sociale.

Che fare, concretizziamo gli impegni che ci siamo presi, costruiamo subito la Federazione nei territori aprendola anche ad altri soggetti e prepariamo un congresso costitutivo che chiuda questa fase di transizione e che dia un messaggio di unità, seppure ancora insufficiente, alla nostra gente.
Proponiamo di lavorare da subito e con determinazione all’unità delle forze della sinistra di alternativa. L’esperienza elettorale delle Marche di unità tra Federazione della Sinistra e SeL così come le positive esperienze di “biciclette” tra la Federazione della Sinistra e i Verdi e gli accordi realizzati con altre forze della sinistra antagonista, ci parlano in modo embrionale di una forte potenzialità per una sinistra autonoma dal centro sinistra. Occorre quindi tessere e federare, cucire legami politici nel pieno rispetto della dignità di ognuno e di ogni esperienza. Proponiamo quindi a tutta la sinistra di aprire un percorso di confronto e di unità che sappia ricostruire la speranza e il senso della lotta.
Sosteniamo una campagna politica di primavera con i referendum contro la privatizzazione dell’acqua pubblica promosso dai Comitati. Proponiamo inoltre alle forze sociali e politiche di promuovere unitariamente referendum contro il nucleare, contro la precarietà, legge 30, per la democrazia sui luoghi di lavoro.
Avanziamo a tutte le forze disponibili la proposta di alleanza elettorale contro Berlusconi sulla base della difesa della democrazia, della Costituzione e della ricostruzione di un sistema elettorale proporzionale. Si tratta di indicare con chiarezza la necessità di sconfiggere Berlusconi sul piano sociale come su quello istituzionale, denunciando come l’attuale assetto istituzionale bipolare sia funzionale alla derubricazione dall’agenda politica del tema dell’alternativa ed alla gestione delle politiche economiche all’interno delle compatibilità dettate dai poteri forti. La proposta di alleanza finalizzata alla sconfitta di Berlusconi si deve quindi intrecciare ad una campagna di massa contro il bipolarismo per porre le basi di un superamento della Seconda repubblica.

Sulla analisi del voto nella nostra provincia dico, che per come sono andate le cose non potevamo fare una scelta diversa, ringrazio tutte le candidate i candidati le compagne e i compagni per l'impegno che hanno profuso in questa campagna elettorale dalle condizione difficilissime non dimenticando la posizione di alcune compagne/i autorevoli esponenti del nostro partito che hanno asssunto coscentemente lungo tutta la fase elettorale. Una competizione che aldilà delle scelte fatte condivisibili o meno, doveva impegnare tutti per il mantenimento di questa comunità, cosa non avvenuta, anzi si è accentuato tutto il malessere nel voto delineando una classe politica (la nostra) non centrata sul raggiungimento di obbiettivi comuni.

Quindi per tornare a quel senso comune di condividere obbiettivi penso che ci sia bisogno di fare un salto di qualità nei rapporti personali, non dovrebbe sfuggirci che nelle realtà scisse dal nostro partito ci sono i nostri stessi voti , mi stò riferendo a Sinistra e Libertà e di riflesso anche a Speranza Provinciale, compagini votate da una parte significativa di popolo della sinistra, cioè persone che con il loro voto ritengono di votare a sinistra del PD e che quindi, come i nostri elettori, non apprezzano il Partito Democratico, ma nemmeno l'IDV e altre opzioni politiche.
E' vero, hanno una proposta diversa dalla nostra ma hanno anche loro le loro contraddizioni. Allora vi chiedo: dobbiamo semplicemente prendere atto che sono altro da noi e lasciarli andare per la loro strada oppure dobbiamo incidere sulle loro contraddizioni, aprire un'offensiva unitaria e provare a fare massa critica?
Almeno tra di noi prendiamoci seriamente, altrimenti la dispersione diventerà irreversibile.
Quindi per concludere Federazione della Sinistra,unità della sinistra a sinistra del Pd e su scala nazionale grande coalizione democratica contro il governo Berlusconi.
Se lavoriamo bene attorno a questo progetto assieme ad una forte iniziativa sociale,forse possiamo ricostruire quella credibilità che questi anni di scelte sbagliate e di continue divisioni ci hanno fatto perdere.

Pasquale Massimiliano Panico
Segretario del prc federazione di Caserta